Precisione millimetrica in ortopedia grazie all’impiego del robot Rio Mako-Plasty, che cambierà il panorama dell’attuale chirurgia protesica.

Per la prima volta nel Padovano, è stata impiantata ieri al Policlinico di Abano Terme su un paziente – un sessantenne residente nel territorio – una protesi d’anca servendosi di questa tecnica robotica importata dagli Stati Uniti. Al tavolo operatorio il chirurgo ortopedico Alvise Marton e il robot Rio.

Il risultati sono molto incoraggianti: l’impianto di protesi tramite il sistema robotico è infatti 3 volte più accurato rispetto alla tecnica manuale e permette un risparmio di sostanza ossea che si traduce in una duttilità maggiore della protesi stessa.
L’intervento viene preventivamente studiato a tavolino, ovvero il chirurgo tramite personal computer “insegna” al robot dove e come inserire la protesi sul corpo di quello specifico paziente, basandosi sullo studio del suo osso fotografato mediante Tac (l’osso viene cioè visualizzato in modello tridimensionale).

L’operazione quindi è anticipatamente definita in tutte le sue parti e “ufficializzata” al computer, prima che in sala operatoria. Poi il chirurgo, una volta al tavolo operatorio con davanti il paziente, non farà altro che “calare nella realtà” l’intervento già deciso in ogni suo minimo dettaglio, grazie anche ad alcuni sensori posizionati sull’osso che consentono al robot di “leggere” come il paziente è posizionato sul lettino.